Strategia Organizzativa Cap. 3
Orientare l’organizzazione al Web 3.0
“Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare”
Nel universo delle organizzazioni di oggi, la comunicazione esterna aziendale è fondamentale, perché solo attraverso tale comunicazione, una organizzazione può fare avere coscienza della sua presenza e conservare e migliorare il posto conquistato durante la sua trasformazione e progresso, ma la comunicazione interna è la chiave per qualsiasi organizzazione determinata a crescere.
La comunicazione interna è uno strumento che nessuna organizzazione oggi può fingere di non sapere:
In primis è uno strumento fondamentale per diffondere la conoscenza e spiegare gli obiettivi dell’organizzazione, soprattutto nelle fasi di trasformazione. Una ‘ efficace comunicazione aziendale non è facile, necessita di “contagiare” e comunicare a tutte le risorse gli obiettivi generali e i piani strategici dell’organizzazione. Questo diviene un strumento determinante per dare impulso e incrementare dall’interno quell’ anima di coesione, coinvolgimento e fattore stimolante, che consente a tutti di immedesimarsi nella propria organizzazione e di trasmettere poi all’esterno
con maggiore efficacia la comunicazione dell’organizzazione.
Il compito fondamentale della comunicazione è, infatti, l’affermazione dell’identità
e della vision della organizzazione, nella sua identificazione immediata, prima da parte
dei propri collaboratori e di seguito dall’esterno, clienti / fornitori, allo scopo di incrementare
il senso di appartenenza nella condivisione della mission.
Stimolare i collaboratori e preparare a sentirsi parte di qualcosa di cui conoscono le
finalità, gli scopi e gli strumenti per giungervi è lo uno strumento dell’organizzazione
più efficace di qualsiasi accordo sindacale.
Progetti che riportino chiarezza alle scelte dell’organizzazione, che semplifichino i processi, che rimuovano le perdite di tempo nell’esecuzione di determinate procedure comunicative e decisionali hanno come risultato l’abbassamento di incomunicabilità
e opposizioni – in un’ottica di miglioramento del ambiente dell’organizzazione e di crescita
del senso di appartenenza e crescita o rivelazione di risorse interne presenti nell’organizzazione
Internet offre una ricchezza inestimabile di informazioni, conoscenza, contatti umani. E’ così grande che ha gli stessi pregi e gli stessi difetti del mondo reale: pieno di cose meravigliose e anche di porcherie e cose inutili.
L’avvento di internet e dei social media ha accelerato il flusso della conoscenza e delle capacità, per affinare la reperibilità del materiale interno e esterno ma principalmente per appassionare collaboratori e clienti e per conseguire quel processo di apertura e di visibilità.
I più importanti sistemi per aumentare la visibilità per le organizzazioni sono i social network, essi si basano sulla registrazione di un profilo e sulla opportunità di associare contatti, chiedendo gentilmente di iscriversi o selezionandoli tra quelli che ne fanno già parte. ovviamente in campo enterprise i contatti riguardano principalmente compiti
professionali (esemp sono Twitter Facebook Frienfeed e LinkedIn) e possono estendere
dialoghi e contributi anche al di fuori dell’organizzazione.
I social network favoriscono l’intelligenza collettiva organizzativa distribuita annullando
la dura separazione tra chi opera all’interno dell’organizzazione, il collaboratore,
e il cliente; tra professionisti competenti e principianti creativi. Entrambi possono scambiare visioni e pensieri idee giudizi nella stessa piattaforma e i loro compiti possono
essere scambiati, ognuno può essere, di volta in volta, professionista o principiante.
Un altro motivo stimolante per l’organizzazione è la portata che hanno le comunità virtuali
di agire come un tamburo nella trasmissione dei pensieri di informazioni, tendenze e permettendo lo sviluppo di diverse forme di marketing.
L’impresa 3.0 deve cercare di riconoscere ed individuare i “guru”, per poter sviluppare
strutture virali di marketing o per comprendere le richieste dei clienti, condividendo
e testando il livello di influenza e stima che il “guru” ha sugli altri.
L’organizzazione 3.0 deve fruire dei social network per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
Per essere riconoscibile e individuabile dagli utenti che sono in cerca di notizie
dell’organizzazione, per dare quindi l’immagine che si desidera
Per tenere sotto controllo i clienti, cercando di anticipare le esigenze, comprendere il sentiment,
correggere e prevenire prontamente i gap.
Per aumentare il network di relazioni per la sua conservazione e lo sviluppo dell’organizzazione,
Per fondare comunità virtuali favorevoli alla collaborazione
Per condividere visioni ed missioni, per divulgare conoscenza e dare corso in questo modo a valore aggiunto e qualità per i client/consumatori.
“Le risorse di un’organizzazione sono lo specchio degli esempi dei propri manager, sei il manager pensa, si avranno delle risorse votate al progresso, al cambiamento e coinvolte in questo progetto; sei il manager è inetto e votato alla corrente, Yes Man Manager, si avranno delle risorse dalle quali non uscirà mai niente di migliorativo e mai realmente parte attiva verso nessun progetto; alcune realtà fortunatamente riescono a fare eccezione”.
L’utilizzo di questi strumenti permette alle organizzazioni di interagire e partecipare a grandi quantità di informazioni, con tempi e oneri sempre più contenuti, valicando i limiti geografi, temporali e gli ostacoli organizzativi alla partecipazione e al passaggio della conoscenza, creando nuovi spazi di efficacia e adattabilità strategica ed organizzativa.
I social media sono adattabili e si coordinano facilmente alle esigenze e alle dinamiche delle organizzazioni e delle persone, che possono così definire autonomamente la prassi di interazione, di organizzazione delle conoscenze e degli ambienti di lavoro.
La “virtualizzazione” della conoscenza organizzativa apre anche nuovi mondi sull’impiego e l’eventuale riconversione all’era digitale delle risorse.
Strumenti come video conferenze, diari e programmi condivisi, sono ben conosciuti nei flussi di comunicazione delle organizzazioni, ma oggi se ne affiancano numerosi altri, che hanno ancora un impiego di nicchia, pur avendo un potenziale fortissimo. Ne sono un esempio i wiki, spazi di lavoro virtuale.
Forme di divulgazione dell’Enterprise 3.0 allegano anche un rilevante espansione alla gestione delle risorse umane, grazie alla più rilevante vicinanza e al consolidamento delle relazioni con i dipendenti, alla migliore integrazione dei rapporto con i dirigenti aziendali.
“Il cambiamento è una legge della vita e coloro che si ostinano a guardare sempre solo al passato o si concentrano unicamente sul presente possono essere sicuri di perdersi il futuro”
Nonostante i molteplici vantaggi in termini di competitività, l’approccio delle organizzazioni non sempre è aperto verso i nuovi paradigmi di espansione offerti dal Web.
I modelli concettuali che studiano sulla capillarità del Web nei processi organizzativi, identificano differenti tipologie di avvicinamento:
I visionari, che lo ritengono un trend di grande importanza per le organizzazioni in crescita;
I neutrali o attendisti, curiosi di sperimentare questi nuovi strumenti ma in attesa di capire in modo migliore le vere conseguenze;
I conservatori che trascurano le influenze e l’importanza derivante dal web 3.0.
“Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggiungere colore e suspense a tutta la nostra vita”
Le tecnologie dispongano di nuovi mezzi per offrire opportunità sempre migliori alle organizzazioni ,bisogna però essere coscienti che affinché il loro impiego sia vantaggioso per le organizzazioni, bisogna intuire che la vera trasformazione dovrà interessare innanzitutto la cultura delle aziende e delle risorse, in riferimento alle loro logiche interne che abbracciano una sequenza di regole, canoni e routine piuttosto difficili da demolire.
“Un’impresa può contrastare le turbolenze e le forze avverse del mercato e quindi sopravvivere solo attraverso lo sfruttamento della performance mentale di tutti i collaboratori.
Noi intendiamo la gestione come l’arte di saper mobilitare il potenziale intellettivo di tutti i collaboratori di un’impresa ed unificarlo.”
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