Dean Karnazes
Corri quando puoi, cammina quando devi, striscia se serve, ma non mollare mai
Lottare e soffrire: questa è l’essenza di una vita degna di essere vissuta. Se non stai spingendo al di là della tua “zona di comfort”, se non stai chiedendo di più a te stesso – crescendo e imparando nel cammino – stai scegliendo un’esistenza vuota. Ti stai negando un viaggio straordinario.
Corro perché se non lo facessi sarei pigro e triste e spenderei il mio tempo sul divano. Corro per respirare l’aria fresca. Corro per esplorare. Corro per sfuggire l’ordinario. Corro… per assaporare il viaggio lungo la strada. La vita diventa un po’ più vivace, un po’ più intensa. A me questo piace.
Stavo ascoltando il mio cuore, stavo trovando il mio posto nel mondo. Se si poteva fare, volevo farlo. Avevo bisogno di sapere fin dove ero in grado di arrivare.
A coloro che mi hanno chiesto “perché?” spesso ho risposto dando una spiegazione banale […] avrei fatto meglio a rispondere: “Prova a correre tu per 80 chilometri e troverai tu la risposta”.
Napa Valley, California Venerdì sera, 29 settembre 2000 Era quasi mezzanotte mentre correvo lungo la strada deserta indossando solo un paio di calzoncini, una canottiera e con un cellulare infilato nella tasca dello zaino. Erano trascorse diverse ore da quando avevo avuto l’ultimo contatto con l’umanità e l’aria della notte era calda e carica di silenzio. La luce della luna piena illuminava i filari di viti che costeggiavano la strada, li sentivo frusciare nella brezza. In quel momento, però, la bellezza del paesaggio non riusciva a distogliermi dal pensiero ossessivo del cibo: avevo una fame da lupi.

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