17
Lug
2012

I mali del copia e incolla

Di Michela Rea pubblicato martedì 17 luglio 2012 in Prodotto pianificazione e progetti |

Oggi ho visitato un consulente e partner di uno dei più importanti centri studio in ambito socio economico di Milano.

Non ci vedevamo da qualche tempo e mi ha aggiornato su vari sviluppi professionali tra cui la certificazione di qualità del centro stesso. Un processo totalmente inutile cui lui si è opposto e caratterizzato da un rigoroso copia e incolla e da  consulenti che si sono limitati ad “installare” una documentazione preesistente e asettica, i cui processi somigliavano a qualcosa di sensato per il contesto.

Che rabbia! Di fronte a questo tipo di racconti mi chiedo:

 

  • Ma possibile che in tanti anni di esistenza e messa a punto delle ISO 9001 siamo ancora a questo livello?

 

  • Ho evidenza di un miglioramento nella preparazione degli ispettori degli Enti di Certificazione. Negli ultimi anni le loro osservazioni catturano meglio le criticità reali e sono meno burocratiche. E allora perché non hanno il coraggio di punire severamente le documentazioni finte?

 

  • I consulenti che lavorano in questo modo non si rendono conto che stanno distruggendo il mercato e screditando la norma? Pensano che nel medio termine questo tipo di strategie creeranno valore per loro? Ormai per quella che è la reputazione delle 9001 il danno è fatto. Per OHSAS e schemi di certificazione più nuovi è solo questione di tempo temo. E’ paradossale che si parli di rendere sempre più cogenti i requisiti della norma agganciando ad essa vere e proprie leggi e decreti quando la serietà nell’applicazione e questa. O magari ben venga, se serve a spaventare gli enti di certificazione e a motivarli a non rilasciare/rinnovare la certificazione a chi non è conforme nei fatti.

 

  • Perché le organizzazioni accettano di pagare per qualcosa che non serve? Una vera mappatura e intervento sui processi è significativamente più costosa? Ci vuole molto più tempo? Il tempo di un intervento più lungo come si relaziona con i tempi del processo decisionale?

 

E’ più forte di me, continuo ad indignarmi. Soprattutto in contesti come il centro che ho visitato oggi, pieno di accademici e professionalità di spicco. Difficilmente si può trovare un terreno più fertile per un confronto su come organizzarsi e come migliorare.

Anche se non lo giustifico posso capire che il copia e incolla venga adottato in officine piccolissime in cui il livello di preparazione culturale delle persone, la pressione del quotidiano  e la capacità di astrazione rendono molto difficile per il consulente far capire e assimilare gli aspetti più complessi della norma.

Ma in contesti così privilegiati no , è proprio una vergogna e per certi versi una sconfitta per tutta la categoria.

L'autore: Michela Rea

"A giudicare dal numero di persone che scrivono sul proprio profilo linkedin di essere dei coach da parte delle organizzazioni c'è una domanda significativa di change management. Ma come lavorano questi professionisti del cambiamento? E come si costruisce un percorso di miglioramento profondo, coerente e completo?"

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photo by: mauren veras
Questo articolo è stato pubblicato martedì 17 luglio 2012 da Michela Rea il martedì, luglio 17, 2012 alle 06:45 ed appartiene alla categoria Prodotto pianificazione e progetti. Puoi seguire i commenti a questo articolo attraverso i feed RSS 2.0. Lascia un commento!

 

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